Lampedusa, isola simbolo dell’accoglienza e della pace per tanti, uomini, donne e bambini che scappano dalla loro terra, flaggellata da violenza, fame e guerra, il 23 settembre sarebbe dovuta diventare luogo di musica e ancora una volta simbolo di fratellanza e pace fra i popoli nell’evento Peace Drums. Il concerto pone al centro la musica e vede la partecipazione di decine di gruppi e associazioni che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa. Peace Drums vede 13 paesi uniti per trasmettere un messaggio di pace, di vicinanza e amicizia tra i popoli che si affacciano sul nostro mare.Purtroppo però, la notizia arrivata solo poche ore fa è che il sindaco dell’isola, Totò Martello ha scelto di non stanziare più i fondi per la parte tecnica del concerto in corrispondenza alle sue ultime dichiarazioni fatte alla stampa sul tema dell’accoglienza ai migranti.Per questo motivo lo staff di Peace Drums con profondo rammarico ha deciso di ridimensionare l’evento che, nel rispetto delle centinaia di associazioni e artisti aderenti all’iniziativa, verrà trasmesso in rete anche se in forma ridotta rispetto a quanto previsto inizialmente.Il primo cittadino di Lampedusa nei giorni scorsi si era reso protagonista di una clamorosa protesta verso gli immigrati attualmente ospitati nell’isola siciliana, rei, a suo dire, di costituire un pericolo per l’ordine pubblico e il rispetto delle regole, arrivando persino a chiedere la chiusura del centro di accoglienza.Un quadro, quello descritto dal sindaco, in forte contrasto con l’immagine della Lampedusa in prima linea nell’accoglienza che eravamo abituati ad avere e che aveva spinto l’opinione pubblica a richiedere addirittura il Premio Nobel per la pace per l’isola, immagine questa rilanciata anche dal regista Gianfranco Rosi che, col suo “Fuocoammare” ne aveva sottolineato lo spirito di solidarietà.