Sono 70 le candeline che Caterina Caselli spegnerà domenica 10 aprile. Un traguardo importante per un personaggio come lei che ha scritto numerose pagine della storia della nostra musica. Ma sarà una festa particolare la sua, perché la vedrà al lavoro piuttosto che nel meritato relax. Nel giorno del suo compleanno infatti, l’ex cantante degli anni Sessanta divenuta uno dei manager più importanti della nostra discografia e soprattutto un talent scout dal fiuto infallibile, sarà in onda dai microfoni di Radiodue della Rai nel programma “Nessuno mi può giudicare” per raccontare la storia della canzone italiana insieme a Giovanni Caccamo, l’ultima delle sue scoperte che ha sfiorato la vittoria a Sanremo in coppia con Debora Iurato.
La conduzione di un programma radiofonico è la nuova iniziativa di una donna che nel nostro panorama musicale ha già dato tanto e comunque rappresenta un caso a se: quello di un personaggio che da idolo acclamato del pop ha saputo trasformarsi in imprenditrice musicale capace di scoprire e lanciare nomi del calibro di Andrea Bocelli diventato un protagonista della scena mondiale, Elisa, Avion Travel, Negramaro, Malika Ayane, Raphael Gualazzi, e ancora prima Giuni Russo, Paolo Vallesi, Gerardina Trovato e i giovanissimi Gazosa. Diciamolo pure, un fenomeno.
Come molti colleghi della sua generazione, la Caselli cantante si è fatta notare al grande pubblico partecipando al “Cantagiro”, la mitica manifestazione itinerante organizzata da Ezio Radaelli a metà degli anni 60, dopo una gavetta (e un’esperienza da bassista) nelle balere emiliane insieme al suo gruppo, gli Amici. L’inizio del suo grande successo è legato invece al festival di Sanremo dove, nel 1966, cantò “[url”Nessuno mi può giudicare”]http://giornaledellospettacolo.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=87970&typeb=0&01-02-2016–nessuno-mi-puo-giudicare-50-anni-di-un-successo[/url]” un brano peraltro scartato da Adriano Celentano, che è rimasto nell’immaginario collettivo e che diventò non solo un tormentone di quel periodo ma anche un modo di dire, tanta era la sua popolarità.
Proprio in quell’occasione la debuttante Caterina, si presentò con un taglio di capelli, ispirato al caschetto dei Beatles ideato appositamente per lei dagli stilisti Vergottini di Milano, che le fece guadagnare l’appellativo “Casco d’oro”, ancora oggi uno dei soprannomi più celebri del mondo della musica leggera insieme alla “Tigre di Cremona” dedicato a Mina e “Il Molleggiato” riservato a Celentano.
Grintosa, dotata di una grande verve e voce potente, idolo della Beat generation italiana, la Caselli quando l’Italia andava a 45 giri ha collezionato una serie impressionante di successi, brani come “Perdono”, “Cento giorni” , “L’uomo d’oro”, Il Carnevale”, che hanno regolarmente scalato la Hit Parade di Lelio Luttazzi ed ha lanciato anche cover di brani rock e pop molto conosciuti come ad esempio “Paint It Black” dei Rolling Stones in italiano “Tutto nero”, “The days of Pearly Spencer” di David Mc Williams proposto come “Il volto della vita” o “I’m a Belevier”, famoso successo dei Monkees divenuto nella sua versione “Sono bugiarda”, una super hit.
Tra i classici musicarelli e le partecipazioni ai più celebri programmi televisivi primo fra tutti “Diamoci del tu” condotto insieme a Giorgio Gaber dove lanciò due futuri big come Battiato e Guccini, nel 1968 Caterina ha inciso quello che viene considerato il brano più bello del suo repertorio e uno dei capolavori assoluti della canzone italiana: “Insieme a te non ci sto più”, un altro titolo entrato nella storia del costume, scritto per lei dall’avvocato astigiano chansonnier Paolo Conte.
Già a partire dagli anni ’70, e dopo il matrimonio con Piero Sugar da cui ha avuto il figlio Filippo attuale presidente della Siae, la Caselli comincia a diradare la sua attività di cantante a favore di quella di manager prima di una sua etichetta l’Ascolto, che in pochi anni scopre e impone all’attenzione del pubblico e del mercato artisti come Pierangelo Bertoli, Mauro Pagani e gli Area e poi in quella di famiglia, la CDG dove lancia personaggi come Enrico Ruggeri, Raf e Francesco Baccini, oltre a lavorare con Ornella Vanoni e Paolo Conte, fino ad “inventarsi” il trio Tozzi-Morandi-Ruggeri che trionferà nel 1987 al Festival di Sanremo con “Si può dare di più”.
A parte qualche sporadico ritorno dietro il microfono, ultimo in ordine di tempo quello nel 2012 per il “Concerto per l’Emilia” gli ultimi decenni l’hanno vista impegnata nella sua attività di imprenditrice discografica a testimonianza di una maturità artistica completa e di una capacità più che unica nel saper individuare e costruire talenti.
Donna colta, elegante e determinata, la Caselli si è impegnata in una costante attività a favore dell’approvazione di una legge sulla musica, la tutela del diritto d’autore, le quote (sul modello in vigore in Francia), garantite alla musica italiana nella programmazione radiofonica e soprattutto del lavoro dei produttori musicali indipendenti, dunque non legati alle Major del disco che condizionano da sempre il mercato.
Caterina Caselli arriva così ai 70 anni ancora da protagonista. Ieri come oggi è sempre la numero uno. Sul palcoscenico prima e dietro le quinte dopo, l’indimenticata “Casco d’oro” è l’unica, tra i produttori musicali indipendenti del Bel Paese ad avere ottenuto un successo internazionale conciliando i gusti del pubblico con la qualità musicale grazie a una modalità di fare impresa tutta italiana che guarda alla tradizione artigianale, mentre il suo passato da cantante e protagonista di una stagione magica della nostra musica è comunque nella storia.
Non poteva scegliere perciò modo migliore che celebrare i suoi primi settanta anni, condividendo con il pubblico della radio, memorie e ricordi di una vita in musica insieme ai suoi amici speciali, quegli artisti cioè con cui ha condiviso serate, festival e manifestazioni, successi ed emozioni che la accompagneranno nel corso di questa nuova avventura nell’etere. Allora auguri Caterina, e anche se nessuno ti può giudicare tutti di possono applaudire per tutto quello che hai fatto: buon compleanno e buon lavoro.
CATERINA CASELLI – INSIEME A TE NON CI STO PIU’