La sera dell’8 dicembre 1980 John Lennon stava rincasando con la moglie Yoko Ono nella sua casa di New York, quando il venticinquenne Mark David Chapman sparò 5 colpi: il cantante fu colpito da quattro proiettili e uno gli trapassò l’aorta. Lennon morì poco dopo al Roosvelt Hospital.
L’8 dicembre 2015 sarà l’anniversario della morte del cantante: 35 anni senza la grande icona della musica ma soprattutto del pacifismo e della lotta contro il male che l’uomo è riuscito a diffondere nel mondo.
Lennon infatti è conosciuto anche per il suo attivismo politico, di cui la canzone Imagine ne è il simbolo per eccellenza. Il brano lanciava un messaggio di unità, di speranza in un mondo migliore, dove non c’è guerra né avarizia ma dove tutti gli uomini sono uguali, uniti a formare un solo paese.
Dopo la folgorante carriera con i Beatles, Lennon fu malvisto per la sua lotta pacifista e non mancarono scontri con le cariche politiche, tra cui Nixon, che lo fece seguire dal FBI e tentò di espellerlo dagli Stati Uniti.
Lennon infatti appoggiava la sinistra estrema, quella che aveva una forte influenza sulla gioventù americana e che si opponeva alla guerra in Vietman.
Molte saranno le manifestazioni che nel giorno dell’anniversario della morte del cantante verranno organizzate per ricordarlo.
In un periodo come quello che il mondo sta vivendo, il pensiero di uguaglianza e pace di John Lennon risulta sempre più attuale, a dimostrazione di quanto l’affetto che il pubblico prova nei suoi confronti non sia mutato, nonostante siano passati 35 anni dalla sua scomparsa.
Non si può non pensare a quel pianista che il giorno dopo gli attentati al Bataclan suonò Imagine per ricordare le vittime e trasmettere speranza nella possibilità di vivere in un mondo migliore.
