di Francesco Troncarelli
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Il ritorno di Eros. A due anni di distanza dal pluripremiato e venduto “Noi” (cinque volte Platino), esce “Perfetto” nuovo album dell’artista romano realizzato tra Milano e Los Angeles e composto da 14 inediti cantati in italiano e spagnolo con distribuzione internazionale in 60 paesi.
Un titolo particolare per un lavoro che lo ha impegnato a lungo e che può apparire ambizioso, ma in quel “Perfetto” non c’è presunzione, piuttosto la scelta di una parola che in quasi tutte le lingue è simile, e quindi un qualcosa di universale oltre ad essere un intercalare e un modo di dire.
Non presunzione quindi, non fa parte della sua personalità, è vero però che nell’intitolare un disco “Perfetto”, c’è indubbiamente da parte di Ramazzotti un sicuro convincimento di aver fatto le cose nel migliore dei modi. E quindi con la musica suonata come si faceva una volta senza ricorrere alla elettronica e con i testi scritti insieme ad autori che lasciano il segno.
E’ un album che chiude un cerchio ma allo stesso tempo ne apre un altro, perché racconta il momento positivo che sta vivendo il cantautore, fresco papà di Gabrio Tullio, il maschio avuto dopo due femmine dalla seconda moglie Marica Pelligrinelli e che gli permette di concentrarsi al meglio sul suo mestiere senza impelagarsi in tormenti esistenziali ma con la consapevolezza di voler regalare sogni ed emozioni senza risparmiarsi.
Ecco così “Perfetto”, un lavoro dove la melodia è contornata da guizzi ritmici, soul e chitarre ed è accompagnata da testi ben scritti rilanciati dalla caratteristica voce di Ramazzotti, voce che ha acquistato in freschezza da quando ha smesso di fumare. 14 canzoni vestite di sentimenti e animate da quel pop latino con accenni di rock di cui Eros è un leader incontrastato. C’è l’amore, la gelosia, l’estate, il viaggio, fisico e mentale, la citazione filosofica del “tutto scorre” (Eraclito), l’apprensione per il futuro dei figli (“Tra vent’anni” e “Rosa nata ieri”) e anche un Natale anticonsumi. Sentimenti eterni e riflessioni di un cinquantenne che ama la vita e cerca di prenderla come viene.
Per confezionare il suo tredicesimo album, Eros si è circondato di una squadra di collaboratori fidati (con in testa Claudio Guidetti coautore dei tutti i brani), sia per quanto riguarda l’aspetto musicale che quello autorale, a cui si sono aggiunti nomi eccellenti come Mogol che ha scritto “Sbandando” e Pacifico che firma “Tra vent’anni”. Coinvolte nel progetto anche firme come quelle di Federico Zampaglione (Tiromancino), Kaballà e Francesco Bianconi dei Baustelle. C’è poi un amico particolare fra i collaboratori, Bryan Adams, scelto da Ramazzotti per scattare alcune fotografie del libretto che accompagna il cd.
La menzione è d’obbligo ovviamente per i grandi session men che hanno partecipato alla realizzazione del disco e che con la loro esperienza hanno contribuito a fornire un supporto fondamentale alla sua riuscita; nomi come Michael Landau, Tim Pierce, Laurence Juber e Vinnie Colaiuta, collaboratori di star come Frank Zappa, Sting, Leonard Cohen, Pink Floyd, Miles Davis.
“Perfetto” che sarà successivamente anche il protagonista di un tour mondiale con partenza il 12 settembre da Rimini, è stato anticipato a marzo dall’uscita di “Alla fine del mondo”, un folk country dedicato alla voglia di esplorare e di affrontare pericoli e ostacoli che è stato ben accolto dal pubblico.
Adesso in concomitanza con il lancio internazionale dell’album, viene pubblicato come secondo singolo estratto dal disco “Il tempo non sente ragione”. Un brano che rispecchia in pieno la filosofia che guida il cantautore romano, perché vuole essere un invito a guardare sempre avanti e a cogliere le occasioni al momento giusto senza lasciarsi prendere dallo sconforto nei momenti difficili.
Eros Ramazzotti – Alla Fine Del Mondo
