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È stata una sorpresa. Lo hanno annunciato con un video sui loro profili facebook e in poche ore il nuovo singolo dei Negramaro “Sei tu la mia città” ha raggiunto la vetta su iTunes. Una partenza col botto insomma che la dice lunga sia sul potere comunicativo dei social sia sul seguito che il gruppo salentino ha raggiunto.
In pratica la pubblicazione della clip è stata una sorta di regalo inaspettato che Giuliano, Lele, Ermanno, Danilo, Andrea e Pupillo hanno dedicato a tutti i loro fan, anticipando una versione acustica molto coinvolgente del brano che subito dopo è stato disponibile per l’acquisto.
“Sei tu la mia città” è il primo singolo estratto dal nuovo album in arrivo il prossimo autunno. Esce esattamente un anno dopo il lancio di “Un amore così grande”, il pezzo scritto da Ferilli per il tenore Del Monaco e portato al successo da Claudio Villa, che i Negramaro hanno ripreso col loro stile per fare da colonna sonora all’avventura della Nazionale di calcio ai Mondiali.
Il nuovo pezzo diventato subito un successo, è una corsa rock e veloce tra le vie di una metropoli che assume sembianze umane, “La strada si aggroviglia nei tuoi capelli/ i lampioni che esplodono come fanali nei tuoi occhi/ hai il cuore che sa di asfalto e di preghiere”, recita il testo, dove i ricordi a loro volta prendono forma come in un’esperienza onirica: “le case che aprono le gambe agli sconosciuti/ le chiese sono bocche di donne coi fucili appesi/ le fabbriche sono vecchi indiani che fanno segni/ il fumo porta via con sé gli ultimi giorni/nascondimi dagli altri/ son troppo comodi i tuoi denti/ e sputami poi fuori”.
La canzone, scritta da Giuliano Sangiorgi, nasce da una lunga esperienza internazionale che ha portato la band a viaggiare e registrare tra New York, Nashville, Londra, Madrid e la loro terra d’origine, la Puglia, fonte inesauribile d’ispirazione. La “città” dei Negramaro, è quella che ti fa star bene, come ha spiegato il frontman del gruppo, una città unica per tutti dove si riconcilii quel senso di umanità e condivisone che si sta perdendo.
Il brano arrivato a mezzanotte e che ha movimentato il week end dei fan è stato anche salutato dagli auguri dei colleghi e amici della band. Su Twitter sono arrivate valanghe di commenti di stima a cominciare da quelli di Emma Marrone per proseguire con quelli di Fiorello, Jovanotti, Mengoni, Elisa, Syria, Paola Turci, Roby Facchinetti solo per citarne alcuni.
I 4 e minuti e 15 secondi di ritmo coinvolgente e testo particolare e mai banale di “Sei tu la mia città”, sono dunque il ghiotto preludio alla pubblicazione dell’ormai prossimo album dei Negramaro atteso da tempo. L’ultimo loro produzione completamente di inediti, risale infatti ormai al lontano 2010, con il fortunatissimo “Casa 69”, seguito nel 2012 dalla raccolta dei loro maggiori successi “Una storia semplice” dove comunque vennero inseriti sei brani nuovi.
SEI TU LA MIA CITTA`- NEGRAMARO – TESTO La strada si aggroviglia nei tuoi capellii lampioni che esplodono come fanali nei tuoi occhi
hai il cuore che sa di asfalto e di preghiere
e le macchine che attraversano senza più guardare
e sciogliti i capelli nel fango solo se ci riesci
riallacciami i tuoi dubbi alle scarpe
se poi tu non mi credi
se non mi credi
il cielo lo reggono ancora i miei difetti
le mani si incastrano e formano grattacieli
le scuse attaccale bene così non cadi
le unghie affilate resistono tagliando i vetri
e asciugami i pensieri col fiato degli ultimi alberi
accendimi di notte le insegne dei più bei ricordi
concedimi la pace e i treni senza più rimorchi
e puntami negli occhi come un tram a fari spenti
investimi di luce se non mi vedi ancora in piedi
sei tu la mia città
sei tu la mia città
che mi spaventa quando è sera
e mi addormenta la mattina
e mi ricorda di esser tanti
uno solo in mezzo a tanti
quando hai voglia di sentire
addosso il brivido degli altri
perché tu sei la città
sei tu la mia città
le case che aprono le gAmbe agli sconosciuti
e le chiese sono bocche di donne con i fucili appesi
le fabbriche sono vecchi indiani che fanno segni
il fumo porta via con se gli ultimi avanzi
nascondimi dagli altri son troppo comodi i tuoi denti
e sputami poi fuori quando stenderai i tuoi panni
e lavami nel fiume se vorrai ancora indossarmi
e rimboccami le maniche quando pioverà dai muri
e soffiami sul mondo come quasi fossi vento
sei tu la mia città
sei tu la mia città
che mi spaventa quando è sera
e mi addormenta la mattina
e mi ricorda di esser tanti
uno solo in mezzo a tanti
quando hai voglia di sentire
addosso il brivido degli altri
perché tu sei la città
sei tu la mia città
che si colora quando è sera
mentre i vicoli sono neri
e ti ricordi solo allora della tua vera natura
ed hai bisogno un po’ di me
per sentirti meno sola
per sentirti una città
che resta sempre ancora accesa
sei tu la mia città
sei tu la mia città
che mi spaventa quando è sera
e mi addormenta la mattina
e mi ricorda di esser tanti
uno solo in mezzo a tanti
quando hai voglia di sentire
addosso il brivido degli altri
perché tu sei la città
sei sempre e solo la città
che si colora quando è sera
mentre i vicoli sono neri
e ti ricordi solo allora della tua vera natura
e hai bisogno un po’ di me
per sentirti meno sola
per sentirti una città
che resta sempre ancora accesa
sei tu la mia città
sei tu la mia città
sei tu la mia città
Negramaro – Sei tu la mia città: