Help! dei Beatles, 50 anni di ritmo

È uno dei dischi più venduti del gruppo da sempre. La storia del brano scritto da un Lennon depresso e la sua trasformazione in studio.

Help! dei Beatles, 50 anni di ritmo
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16 Aprile 2015 - 12.34


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di Francesco Troncarelli
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Cinquant’anni fa “Help!” dei Beatles. Un grido di aiuto lanciato dai Fab Four che ha fatto epoca e che ha sconvolto la musica. Un successo internazionale che ancora oggi viene ricordato e ascoltato con immutato piacere e coinvolgimento per quel ritmo travolgente che conquistò milioni di fan in tutto il mondo e che non a caso fa parte dei 100 brani più belli di tutti i tempi secondo la rivista specializzata Rolling Stone.

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Un pezzo che fece subito centro e diede il nome al secondo film dei “capelloni di Liverpool” e all’omonimo album con la colonna sonora della pellicola. Registrato negli studi di Abbey Road il 13 aprile del ’65, appena pubblicato conquistò la classifica dei dischi più venduti in Inghilterra. A seguire quella americana e subito dopo raggiunse il vertice delle Hit parade di Canada, Irlanda, Italia, Olanda, Norvegia, Germania, Austria.

Un’esplosione e una corsa tutta d’un fiato che al termine dell’anno porterà “Help!” ad essere il terzo singolo più venduto della Chart UK dopo “Unchained Melody” dei Righteous Brothers e (I Can’t Get No) “Satisfaction” dei rivali di sempre Rolling Stones. Ma al di là di questo boom commerciale e della valenza immutata del pezzo a tanto tempo di distanza, il brano dei Beatles è da ricordare perché è stato uno dei primi esempi di canzone pop dove il testo biografico ha un’importanza e una vera consistenza. Un passo molto importante quindi nell’evoluzione artistica del gruppo.

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Nel 1965, a soli 24 anni, John Lennon è un divo con tutte le difficoltà che questo status comporta, a cominciare dalle pressioni, dagli impegni e dalla mancanza di una vita privata. Si sente come in una gabbia seppur dorata, dove non è più libero come prima. Inoltre si vede come un Elvis grasso ed è triste per la morte della madre e per la crisi che sta attraversando con la moglie Cynthia.

Cosa altro può fare allora se non chiedere aiuto? Ecco così “Help!”, brano scritto nella soffitta della sua casa di Kenwood insieme a Paul (la musica), dove condensa le conseguenze della vita da rock star tra mille difficoltà che lo spingono a cercare un sostegno affettivo per ritrovare il contatto con la realtà.

“Help me if you can I’m feeling down” […] “Help me get my feet back on the ground” […] “And now my life has changed in oh so many ways, my independence seems to vanish in the haze”. “Aiutami se puoi, sto male […] Aiutami a rimettere i piedi per terra” […] “Ora la mia vita, oh, quanto è cambiata, la mia indipendenza si è trasformata in confusione”.

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Il resto della band rimase sorpreso dal contenuto della canzone, poiché il senso di insicurezza che esprimeva John sembrava in netto contrasto con l’immagine che i Beatles avrebbero voluto trasmettere ai loro fans, ma a recuperare la situazione, ci pensarono il produttore George Martin e la casa discografica che vollero che il pezzo, concepito come una ballad lenta, venisse suonato e realizzato con un’accelerazione di tempo.

E quella fu la svolta che ha reso evergreen la canzone. Se è vero, come affermano molti critici, che sono fondamentali i primi 20 secondi di un brano per decretarne il successo, “Help” con quel ritmo e quella melodia frizzante, risultò trascinante e coinvolgente sin dalla prima nota, oltreché dalla prima parola. Una freschezza di suoni e di voci che si sovrappongono e rincorrono arrivata fino ai giorni nostri senza una ruga.

Molte le cover di “Help!”. Tra queste quelle di band come i Deep Purple, gli U2 e gli Oasis che lo hanno riproposto con un tempo rallentato e quelle di artisti e gruppi come Carpenters, Bananarama, Kylie Minogue, Dolly Parton, Tina Turner, John Farnham, Rick Wakeman, The Damned, Caetano Veloso, Howie Day e Fountains of Wayne. John Lennon una volta disse che la sua cover di “Help!” preferita era quella di Henry Gross.

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Per molti, moltissimi altri, la maggioranza degli appassionati di musica, la versione preferita è la loro, questa:

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