Abe, il rapper nero che sogna il successo: noi italiani dobbiamo svegliarci

Di genitori senegalesi, studia agraria, fa il commesso, sogna di sfondare nella musica leggera e avviare una cooperazione “verde” fra Italia e Africa.

Abe, il rapper nero che sogna il successo: noi italiani dobbiamo svegliarci
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8 Febbraio 2015 - 11.22


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“So cosa significa essere in difficoltà, ma non mi sono mai arreso. E mando questo messaggio ai giovani italiani come me, che a volte vedo troppo rassegnati di fronte a ciò che non funziona come vorrebbero nella loro vita”. Abe Kayn, senegalese d’origine, fa tutto questo con le sue canzoni rap. Ha 22 anni e fa il commesso al negozio di abbigliamento, in piazza Cinque Giornate a Milano. Dopo aver frequentato le superiori all’Agraria di Pisa, adesso continua a studiare agraria all’Università di Milano. Una volta laureato, vorrebbe avviare una cooperazione “verde” fra Italia e Africa: “Utilizzando i miei studi, vorrei essere uno che dà una pacca sulla spalla alla mia gente africana, infondendo quel minimo di speranza che serve per progredire”. Di recente Abe è anche apparso in televisione, nella trasmissione Anno Uno, come punto di riferimento e confronto per il pubblico da casa per parlare di immigrazione. “La televisione – afferma – mi ha permesso di dire la mia sulle nostre seconde generazioni. Se chi arriva oggi in Italia con tante speranze viene deluso, allora significa che qualcosa non va nelle politiche migratorie messe a punto dai governi, c’è qualcosa che non funziona nel loro dialogo”.

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Il suo sogno, che sta già costruendo da almeno due anni, è quello di sfondare nel mondo della musica leggera. La sua prima canzone e il suo primo video è stato Come noi (Su le mani per gli stranieri/che saranno i vostri eroi/ su le mani per la gente che crede in noi…). Abe usa molto la rete per diffondere le proprie idee, in particolare i video musicali. “Se ci sono molti mi piace, allora vuol dire che stai incontrando il favore del pubblico e devi andare avanti”. “È importante non annegare nelle peripezie che la vita porta con sé”. “Noi italiani dobbiamo svegliarci, dobbiamo comprendere che nessuno ci porta il piatto in tavola”. Questi alcuni dei messaggi che canta nelle sue canzoni, prodotte da The Elites di Milano. E il suo primo video, dal titolo “Savana Boy” è già stato gettonato dal web (L’obbiettivo è lontano ma non mi arrendo/ci presentiamo tutti come Django, siamo i Savana Boy…, sono alcune delle parole della canzone). Su ciò che pensa dell’Italia va ascoltato nella canzone Anacronismo italiano, dove comunque Abe dichiara di crederci ancora e invita tutti “al fare”, nonostante i ritardi e le contraddizioni del Belpaese.

Intanto, proprio di recente, c’è anche un caso di sospetto plagio di un suo video ad attirare l’attenzione sul giovane rapper milanese. Il quale ha infatti sollevato il sospetto che Alessandra Amoroso, cantante già trionfatrice di Amici di Maria de Filippi, lo abbia copiato nel suo video ufficiale di Fuoco d’artificio, ultimo singolo della Amoroso uscito lo scorso 18 dicembre, che sembra simile ad un video dello stesso Kayn, intitolato In bilico, pubblicato su Youtube circa 20 giorni prima, ovvero a fine novembre. Il plagio, visto che le due canzoni sono diverse, sarebbe soprattutto nell’idea di usare i teli tipici di alcune attività acrobatiche circensi, nei due video anche dello stesso colore rosso.
(Paolo Giovannelli)

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