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Mafia Capitale, concerto evento dei rom: 'Basta business sulla nostra pelle'

"Roma suona rom", l'evento organizzato in occasione della Giornata universale dei diritti dell'uomo, cade nel pieno dell'inchiesta Mafia Capitale.

Mafia Capitale, concerto evento dei rom: 'Basta business sulla nostra pelle'
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9 Dicembre 2014 - 14.04


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“Le inchieste di questi giorni hanno confermato ciò che denunciamo da anni: che i Rom sono stati strumento per fare business, perché il campo non è una soluzione per nessun essere umano . Ma la responsabilità maggiore di coloro che hanno gestito le politiche nei confronti dei Rom per 40 anni è stata di non permettere una partecipazione attiva e professionale dei Rom”. A sottolinearlo è Nazzareno Guarnieri, presidente dell’associazione Rom Sinti @ Politica, partner della campagna “Romaidìentity – Il mio nome è Rom”, che ha organizzato per questa sera a Roma l’evento “Roma suona rom”. Una kermesse, artistico culturale, pensata per la Giornata Universale dei Diritti dell’Uomo,che si celebra il prossimo 10 dicembre, ma che cade anche nel pieno dell’inchiesta Mafia Capitale. Un’indagine che chiama in causa anche la questione rom. Come rivelano le intercettazioni, portate avanti dai Ros, a Roma esisteva una vera e propria “cupola” che si arricchiva anche sul business dei campi nomadi.

Per Guarnieri tante sono le responsabilità politiche che hanno alimentato la criminalità sulla pelle della comunità rom. Non solo la speculazione ma anche la totale assenza di una reale integrazione, che interpella anche il mondo dell’associazionismo. “Dalla fine degli anni ’60 a oggi, sono giunti in Italia dalla ex Jugoslavia 30mila Rom, soprattutto bosniaci, senza documenti. I loro figli, nati in Italia oggi sono ancora senza documenti – spiega -. Nessuna delle organizzazioni che si occupa di Rom si è preoccupata di fargli prendere la cittadinanza al compimento dei 18 anni. Oggi l’80 per cento dei Rom che vivono nei campi sono bosniaci e rumeni, generalmente senza documenti. E sono in un circolo vizioso da cui difficile uscire”.

Proprio per richiamare l’attenzione sulla questione dell’apolidia, ma anche per favorire la creazione di occasioni di conoscenza e condivisione tra la cittadinanza e la comunità Rom, la è nata la campagna “Romaidentity – Il mio nome è Rom”, che in collaborazione con l’Associazione 21 luglio ha organizzato per questa sera “Roma Suona Rom”, spettacolo che vedrà la partecipazione di artisti di rilevanza internazionale.

A esibirsi sul palco del teatro Argentina, in un concerto etnoclassico, sarà l’Alexian Group e Orchestra Europea per la Pace, che proporrà un viaggio artistico-culturale in cui vengono rievocate attraverso i suoni, le parole e i colori, le radici profonde del popolo Rom. All’evento parteciperà anche l’attore Ascanio Celestini con l’interpretazione di suoi racconti. La kermesse è organizzata con il supporto finanziario del programma “Fundamental Rights and Citizenship” dell’Unione Europea e col contributo di Open Society Foundations e della rivista Confronti.

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