Se è vero che per il miglioramento di una società non c’è niente di meglio dell’educazione, e se è altrettanto vero che le nostre realtà occidentali sono spesso carenti nell’insegnamento dell’affettività, dell’intimità e del rispetto dell’altro, allora tocca darsi da fare fin da subito.
La Lego non perde tempo, infatti, ed ecco la nuova serie di personaggi che presto verrà utilizzata, per giocare, da schiere di nuove generazioni: Nancy Grace Roman, Margaret Hamilton, Sally Ride e Mae Jemison, alcune tra le scienziate e astronaute che hanno fatto la storia dell’Agenzia. Disponibili in tutto il mondo a partire dal primo novembre, i quattro personaggi verranno accompagnati da piccoli diorami che ne raccontano i grandi traguardi ottenuti, il tutto in 231 mattoncini da assemblare.
L’idea di questa nuova linea è venuta alla designer Maia Weinstock, che coltiva da anni una passione per l’esplorazione spaziale e per la storia delle donne nel mondo scientifico e ingegneristico. “In tutti i settori della scienza, dell’ingegneria e della tecnologia – ha dichiarato Weinstock sul sito dell’azienda danese – le donne avanguardiste sono state storicamente sottovalutate nonostante il loro lavoro risultasse essere spesso innovativo”. Risultati che se incentivati potrebbero raggiungere obiettivi ancor più importanti. Secondo la designer, infatti, “quando le ragazze e le donne vengono incoraggiate a cimentarsi nei campi Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics), riescono a fare più facilmente carriera in queste discipline”. Per questa ragione Maia Weinstock ha voluto realizzare un progetto che celebrasse “un fantastico gruppo di donne” con la speranza che possano essere d’ispirazione. “Il mio sogno è che il primo uomo su Marte o l’ingegnere che ha progettato il viaggio riesca in questa impresa dopo aver giocato con le donne Lego della Nasa, lasciandosi ispirare a intraprendere una carriera scientifica” ha concluso.
La prima donna che Lego ha voluto celebrare è Nancy Grace Roman, conosciuta come la “Madre di Hubble”. Questa scienziata infatti è stata tra i protagonisti dello sviluppo del Telescopio spaziale Hubble, uno strumento molto innovativo che l’azienda danese ha voluto riprodurre accanto al suo personaggio proiettando al suo interno un’immagine di una nebulosa planetaria. La seconda “grande donna” è Margaret Hamilton, alla quale si deve lo sviluppo del software di bordo per il programma Apollo. Il terzo e il quarto personaggio, invece, sono Sally Ride e Mae Jemison, rispettivamente la prima donna americana nello spazio e la prima donna afroamericana in orbita. Lego avrebbe voluto celebrare anche Katherine Johnson ma la matematica, informatica e fisica statunitense non ha concesso il consenso e l’azienda danese si è attenuta alle sue volontà.