Asia Argento scende in piazza. Non era affatto scontato che, dopo le critiche ricevute (solo) in Italia per aver denunciato di essere stata violentata dall’allora potentissimo produttore americano Harvey Weinstein a Cannes nel 1997, questo accadesse. Ma ora “è tempo del #wetoo, di unire le voci per un unico grido che non potrà più essere ignorato”, dice in un video postato sulla pagina Facebook di Non Una di Meno, la costola italiana della rete internazionale che in Italia sarà in strada come in tanti altri paesi del mondo per lo Sciopero Globale delle Donne in uno spirito di rinnovato radicalismo, solidarietà e internazionalismo.
Asia Argento, che aveva con sdegno rifiutato di firmare l’appello delle donne di #DissensoComune (la letterina di Babbo Natale delle donne del cinema italiano, l’aveva definita) si sente vicina alle femministe di Non Una di Meno. “Il tema delle molestie sul lavoro è un tema che mi riguarda e non solo perché ne sono stata vittima più volte da quando ero giovanissima, ma perché finalmente da quando ho liberato la parola e parlato del mio mostro Harvey Weinstein al resto del mondo ho aiutato a generare quel movimento globale che è il #metoo in cui le donne si sono liberate del peso che portavano e per la prima volta sono state credute”, dice non senza orgoglio Asia Argento che il 7 marzo a Bruxelles interviene al Parlamento Europeo sulla sua esperienza con Metoo e l’incubo mediatico vissuto in Italia.
L’attrice, che aveva sollevato il tema con una clamorosa confessione al New Yorker nell’ottobre 2017, qualche giorno dopo l’inizio, con l’inchiesta sul New York Times, della valanga che ha travolto il gran molestatore Weinstein, sottolinea ancora una volta che in Italia si è ritrovata ad essere “chiamata puttana, mi hanno detto che me l’ero cercata, che una persona come me non era una vittima. E questo – ribadisce – mi ha fatto molto male, ma mi ha anche fatto riflettere, perché mi ha tirato fuori un attivismo che forse se non mi fosse piovuta tutta questa merda addosso non avrei avuto il coraggio di avere”. E così Asia dal #MeToo sostiene la nascita del #WeToogether, “perché le donne oggi credono alle altre donne e anche perché quasi tutte le donne nella loro vita hanno subito violenza e forse riusciremo finalmente tutte insieme a cambiare questo patriarcato che è così radicato nella cultura, quel patriarcato che da sempre cerca di opprimere la nostra libertà, le nostre scelte di vita”. La Argento non solo ha dato adesione, ma parteciperà al corteo romano di giovedì 8 marzo che da Piazza Vittorio all’Esquilino alle 17.00 arriverà a Piazza Madonna Di Loreto vicino Piazza Venezia.
Il problema delle molestie mi ha riguardato personalmente. Il #WeTooGether è la conseguenza naturale del #metoo @AsiaArgento
l’8 marzo sarà in piazza con #nonunadimeno
Video https://t.co/erEChQq49j pic.twitter.com/7xzmZaaXuB— NonUnaDiMeno (@nonunadimeno) 6 marzo 2018