"Cara Nadia, i malati di cancro non sono dei fighi": il post su Fb diventa virale

Una business manager di Perugia ha risposto alla conduttrice delle Iene: "beata te che vivi nel mondo in cui in due mesi guarisci dal cancro"

"Cara Nadia, i malati di cancro non sono dei fighi": il post su Fb diventa virale
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22 Febbraio 2018 - 16.53


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Le parole con cui Nadia Toffa ha parlato della sua malattia (“Siamo dei fighi pazzeschi”) sono state condivise da moltissime persone sui social e molto apprezzate per il coraggio dimostrato dalla giornalista delle Iene. Ma non per tutti quelle parole sono da prendere come esempio.

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In un lungo post su Facebook diventato in poco tempo virale, Catia, una business manager di Perugia, ha fortemente contestato la giornalista, scrivendo: “Beata te cara Nadia Toffa che in due mesi hai scoperto di avere un tumore, hai fatto l’intervento, chemio e radio, sei già al lavoro e ti dichiari guarita (????) Sai, qui, nel mondo di noi comuni mortali, ci sono persone che in due mesi non riescono neanche ad avere una diagnosi”. Qui, nel nostro mondo, i medici ci avvisano del fatto che il Protocollo Ufficiale, può funzionare …. ma può anche ucciderci. Qui, curarsi, è un terno al lotto”.

Secondo Catia, ad essere fighi non sono i malati, che “non credo neanche si sentano fighi” scrive, ma “quelli che devono mantenere il sorriso, ogni giorno mentre corrono da un ospedale all’altro in cerca di risposte. Sono quelli che piangono di nascosto. Le persone fighe sono quelle che provano un senso di impotenza devastante, ma si comportano da supereroi. Le persone fighe, sono quelle che tengono per mano, per una notte intera la persona amata, sapendo bene che quella potrebbe essere l’ultima notte”. E ancora: “Le persone fighe sono quelle che restano lì per prendersi l’ultimo respiro, nonostante sappiano che quell’ultimo respiro non permetterà più loro, in seguito, di respirare con naturalezza”.

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Ma non i malati. “I malati” scrive ancora Catia “sono solo persone che vorrebbero essere trattate dai medici come tali e non come semplici casi da inserire nelle loro maledettissime statistiche”.

In molti si sono riconosciuti nelle parole di Catia: “Ho pensato la stessa cosa”, si legge in uno dei commenti. “Ho le lacrime, ti abbraccio, non aggiungo altro hai detto tutto tu”, scrive un altro utente. Nessuno mette in dubbio che l’intenzione di Nadia Toffa fosse quella di infondere coraggio a chi sta combattendo la sua stessa battaglia. “Sicuramente – si legge in un commento – voleva dare un segnale positivo”. Ma c’è chi sottolinea come le parole di Catia siano “maledettamente vere”. “Parole sante”, scrive qualcuno. Parole che in ogni caso sono un pugno allo stomaco.

 

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