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E' morto lo scandaloso Max Clifford, il pr dei Beatles: era in carcere per pedofilia

L'ex re degli agenti dei vip era stato arrestato nel 2012: aveva abusato di tantissime ragazzine, ma per anni l'aveva fatta franca grazie al giro di amici potenti. Aveva lavorato anche con Sinatra

E' morto lo scandaloso Max Clifford, il pr dei Beatles: era in carcere per pedofilia
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10 Dicembre 2017 - 15.54


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E’ stato anche il pr dei Beatles agli esordi, quando i Fab Four non erano ancora conosciuti. Poi lo scandalo: era un pedofilo, aveva abusato di tante ragazzine, sempre impunito e protetto dal mondo dei Vip che frequentava. E’ morto in seguito a un attacco di cuore in cella lo ‘scandaloso Max Clifford’, 74 anni, ex re degli agenti dei vip arrestato nel 2012 in seguito all’indagine sulle denunce di molestie sessuali e pedofilia contro britannici ricchi e potenti. Denunce insabbiate per decenni nel Regno e poi venute a galla sulla scia del caso della star tv Jimmy Savile.

Clifford era detenuto nel carcere di Littlehey, dove stava scontando una condanna a 8 anni di reclusione dopo essere stato riconosciuto colpevole nel 2014 di diversi abusi sessuali nel corso degli anni ai danni di ragazze fra i 14 e i 19 anni di età Personaggio noto quanto chiacchierato nel mondo delle celebrità, aveva lavorato con Frank Sinatra, Joe Cocker, Mohammed Ali e Marlon Brando, non senza occuparsi di pubblicizzare od occultare – a seconda delle circostanze – relazioni sentimentali, flirt, episodi di vita privata.

Impegnato ufficialmente in attività filantropiche, Clifford fu per altro verso uno specialista della ‘macchina del fango’ e fece fra l’altro venire alla luce lo scandalo della escort d’alto bordo Pamella Bordes, frequentata a Londra negli anni ’80 contemporaneamente da direttori di giornali, almeno un ministro e dal controverso miliardario Adnan Khashoggi. Ebbe inoltre vari clienti gay e lesbiche famosi, aiutati a celare l’orientamento sessuale. Mentre in politica provvide a fare dossieraggio in favore del Labour di Tony Blair e contro figure vicine all’allora governo Tory di John Major: salvo prendere di mira in seguito, su commissione, anche esponenti laburisti.

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