Quando Ken Russell raccontava Londra attraverso le foto

In giro per una città segnata dalla guerra coglieva scene bizzarre e divertenti.

Quando Ken Russell raccontava Londra attraverso le foto
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6 Dicembre 2016 - 10.47


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Sapevate che Ken Russell prima di diventare uno dei registi britannici più eccentrici e controversi, è stato un fotografo che ha raccontato la vita londinese del secondo dopoguerra con spontaneità e irriverenza? La galleria Proud ne ripercorre la breve carriera fotografica con la mostra Reality is a dirty word.

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Ken Russell (1927-2011) da ragazzo camminava nelle strade di una città profondamente segnata dalla guerra, e ne coglieva scene bizzarre e divertenti, che rivelano ancora oggi una sorprendente innocenza nel suo sguardo. Dal 1951 il suo lavoro appare nelle pagine di riviste popolari come Illustrated Magazine e Picture Post. “In un certo senso, stavo già facendo dei film, ma senza movimento”, racconterà molti anni dopo. “Anche se molte di quelle foto erano delle istantanee non troppo pensate, è lì che ho imparato il valore di una perfetta composizione”.

Con la serie The last of the teddy girls, Russell diventa uno dei primi a documentare le sottoculture giovanili nel Regno Unito. I teddy boy fanno parte di una generazione che ha vissuto la miseria della guerra, cresciuta tra le bombe e il cibo razionato. Si vestono rivisitando lo stile edoardiano dei primi del novecento, ascoltano rock’n’roll e spesso fanno parte di bande. La stampa li demonizza come ribelli e violenti, ma in molti non prestano attenzione alle teddy girls. Al contrario, il fotografo rimane colpito da queste presenze femminili che spiccano rispetto ai maschi per la contemporaneità del loro sguardo e del loro atteggiamento. “Erano toste. Erano fiere. Sapevano quanto valevano”, ha raccontato Russell al critico del Guardian Sean O’Hagan nel 2010.

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La produzione fotografica di Ken Russell è rimasta inedita per cinquant’anni ed è stata riscoperta solo nel 2005.

La mostra Reality is a dirty word sarà aperta alla galleria Proud di Londra fino al 3 gennaio 2016.

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