Forse quando è entrato per la prima volta a 12 anni all’Accademia di danza del Teatro alla Scala di Milano, Roberto Bolle non si sarebbe mai immaginato che 28 anni dopo, per il suo 40esimo compleanno, avrebbe ricevuto gli auguri da tutto il mondo,. Occhi di ghiaccio, fisico scultoreo e talento innato, Bolle è una star mondiale, avendo calcato i più importanti palcosceni: Londra, Berlino, Vienna, Tokyo, Mosca e New York.
Nato a Casale Monferrato in provincia di Alessandria il 26 marzo 1975, ha seguito la sua passione fin da giovanissimo con sacrificio, impegno e dedizione. A 15 anni è notato da Rudolf Nureyev, che lo sceglie per interpretare il ruolo di Tadzio nell’opera “Morte a Venezia”. Ma la Scuola di Ballo della Scala di Milano ferma l’esibizione perché, secondo gli insegnanti, il ballerino è ancora troppo piccolo e fragile per superare una prova così importante su un palco così impegnativo.
La svolta nella sua carriera arriva nel 1996, a 21 anni, dopo una rappresentazione di “Romeo e Giulietta”, quando diventa il primo ballerino. Da allora, Roberto Bolle ha sempre vissuto una carriera in ascesa, divenendo l’étoile maschile più richiesta al mondo. A soli 23 anni lascia la Scala e diventa “precario”, portando la sua arte in giro per il mondo, esibendosi in tutto il mondo e di fronte ai “potenti” dalla Regina Elisabetta e a Giovanni Paolo II.
Premiato e osannato ovunque – un elenco di riconoscimenti sarebbe troppo lungo da fare – giunto a 40 anni Bolle continua ad essere, anche se sempre sulle punte dei piedi, il “re” indiscusso di tutti i danzatori, italiani e non.