Cosa succede a teatri, cinema, luoghi di spettacolo per l’effetto Coronavirus? Avvertendo che ogni notizia può essere confutata dall’evolversi degli eventi, in Lombardia sale cinematografiche e teatrali restano chiuse per questa prima settimana di marzo mentre gli ingressi nei musei vengono contingentati all’ingresso e vengono introdotte misure per evitare assembramenti con le persone che, nei luoghi che riaprono, devono essere a distanza di almeno un metro.
In Emilia Romagna riaprono i musei, le biblioteche e gli archivi, le aree e i parchi archeologici anche se con limitazioni: devono “evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”, come stabilisce il decreto. I governatori dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e del Veneto Luca Zaia avevano chiesto che le misure restrittive fossero allentate almeno su cinema, musei e chiese.
Sale teatrali e cinematografiche riaprono in Piemonte, Friuli, Liguria e Marche. Carlo Fontana presidente dell’Agis, l’associazione generale dello spettacolo, commenta: . “Desidero esprimere grande soddisfazione per il graduale ritorno alla normalità, con la riapertura senza limitazioni delle sale teatrali e cinematografiche, che si sta concretizzando nelle regioni Piemonte, Friuli, Liguria e Marche”. Fontana manifesta solidarietà alle sale che restano ancora chiude e ringrazia il premier Giuseppe Conte e il ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini: “hanno favorevolmente accolto le istanze dell’Agis”.