Grande artista, regista e appassionato sostenitore dei diritti sociali e civili: a 83 anni Ken Loach va dritto per la sua strada, e continua a denunciare con i suoi film lo sfruttamento dei lavoratori.
Lo fa anche in “Sorry we missed you”, nei cinema dal 2 gennaio, che ha presentato oggi a Roma insieme a Diego Bianchi. A pochi giorni dalla trionfale vittoria dei conservatori in Gran Bretagna, Loach ha detto: “La gente è molto confusa, Corbyn è diventato impopolare anche a causa di una propaganda mai così forte: stampa, Bbc e altri media hanno detto che era razzista, e non lo è mai stato, simpatizzante dei terroristi, quando è un uomo di pace. – ha spiegato il regista – Queste bugie sono state propagate dal partito socialdemocratico per distruggere il programma della sinistra radicale. Attenti ai socialdemocratici di destra”.
Il protagonista di “Sorry we missed you” consegna pacchi a domicilio per una ditta in franchise, guidato da una macchinetta che ne controlla movimenti, orari, e traccia tutta la merce: 14 ore al giorno, senza garanzie, giorni liberi, con spese a suo carico per ogni inconveniente, mentre la moglie è assiste a domicilio di alcuni anziani per conto di una ditta privata. Inevitabilmente anche la loro vita famigliare entra in crisi. “La classe operaia oggi viene sfruttata oltre ogni limite. – ha affermato il regista britannico – A capo di Amazon c’è l`uomo più ricco del mondo, e questa diseguaglianza così evidente è insopportabile”.
I sindacati sembrano spariti, nel Paese in cui avevano guidato i grandi scioperi degli anni Ottanta: “I sindacati devono riscoprire i loro metodi originari, perché quando sono stati creati le condizioni di lavoro erano come quelle di oggi – ha detto Loach – Abbiamo bisogno di persone in grado di riorganizzare i lavoratori”. Nel film di Loach il lavoro è regolato dalla corsa al profitto delle multinazionali, e con un uso perverso della tecnologia. Per Loach i laburisti avevano una ricetta contro lo sfruttamento: “Avevano detto: utilizziamo la tecnologia per ridurre l`orario di lavoro e punteremo a 32 ore a settimana, e per questo sono stati ridicolizzati dalla propaganda”. Alla domanda se il cinema possa ancora influenzare la nostra società il regista ha risposto: “Un piccolo effetto si può avere con un film. – ha detto – Il discorso pubblico è fatto di molte voci e la nostra è una piccola voce in un grande coro”.
Precariato e sfruttamento dei lavoratori sono il tema di “Sorry we missed you”, il nuovo film di Ken Loach. In Italia per promuovere la sua opera, il regista britannico ha incontrato una rappresentanza di rider pic.twitter.com/nW4nfXy0GP
— Tg3 (@Tg3web) December 18, 2019