Spike Lee ha ricevuto l’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale per BlacKkKlansman, film ispirato a una vicenda reale dal libro di un agente afroamericano infiltrato nel Ku Klux Klan e affiancato da un poliziotto ebreo.
Il regista afroamericano oltre a ringraziare ha fatto un discorso anche politico dicendo tra l’altro: “Le elezioni 2020 sono dietro l’angolo, ricordiamocelo. Mobilitiamoci, mettiamoci dal lato giusto della storia. Facciamo una scelta morale tra l’amore e l’odio. Facciamo la cosa giusta”.
Spike Lee ha ringraziato sua nonna e la nonna di lei “che era stata una schiava. Rendo omaggio a lei e ai nostri antenati, grazie al loro sacrificio siamo qui, grazie per aver costruito il Paese e sopportato il genocidio dei nativi”. Il regista ha vinto la sua prima statuetta dopo essere stato candidato per cinque volte.
Stando alle cronache di Variety, Spike Lee si sarebbe arrabbiato molto per la vittoria di Green Book in quanto il film, a giudizio suo e di alcuni familiari di Don Shirley, tramanda una visione consolatoria dal punto di vista dei bianchi sui rapporti tra bianchi e neri.
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