Come diceva Nanni Moretti: continuiamo così, facciamoci del male. Ecco, per celebrare la Festa della Musica che dal 1982 impazza in tutta Europa grazie all’idea del ministro rock Jack Lang, il Campidoglio ha scelto un profilo ‘basso’, diciamo così, mentre le altre metropoli mettevano in campo show mirabolanti.
A Parigi Macron ha aperto l’Eliseo, per dirne una. Di par suo, invece, il Campidoglio sulla sua pagina Facebook ha rilanciato lo spettacolino di un fisarmonicista in Piazza Caterina Sforza, tra la Colombo e la Garbatella.
La piazzetta è desolatamente vuota, tre spettatori su una panchina -probabilmente amici del musico – si guardano attorno un po’ spersi mentre il vento alza foglie e cartacce. Una madre e due bimbi inconsapevoli danzano come se non ci fosse un domani. I pochi passanti fuggono via sgomenti mentre il fisarmonicista impazza e forse una cantante (che però non si esibisce) rotea un microfono. Sembra un frame di un film di Ciprì e Maresco, un Cinico Tv moltiplicato con i Mortacci di Citti e una tristezza
Perché lo fai, Raggi?, avrebbe cantato Marco Masini.
Perché farsi prendere in giro? Perché scegliere tra i 400 concerti questa esibizione? Non ci bastavano gli scandali, non era sufficiente Spelacchio, ora pure questa performance surreale. O forse questa è Roma dopo la cura di una sindaca a sua insaputa.