New York rende omaggio a Michelangelo Antonioni nel decennale della scomparsa . Una rassegna al MoMA fino al 7 gennaio con quasi 40 pellicole in 35 mm conservate digitalmente che rappresentano l’opera completa del Maestro premio Oscar alla carriera nel 1995. Dopo New York la retrospettiva girerà nel 2018 nelle più importanti città e istituzioni nord-americane: sono già confermate l’American Cinematheque di Los Angeles, il Castro Theatre di San Francisco, il Festival di Toronto, SIFF Seattle, la National Gallery of Art di Washington, il Berkeley Art Museum and Pacific Film Archive.
L’omaggio è stata organizzato da Joshua Siegel, curatore del Dipartimento Film del MoMA, e da Camilla Cormanni e Paola Ruggiero di Luce-Cinecittà: spazia per quasi 60 anni, dai primi corti documentari – a cominciare da “Gente del Po” del 1947 – fino agli ultimi “Eros” e “Lo sguardo di Michelangelo”, passando per i grandi capolavori: dall’esordio di “Cronaca di un amore” (per alcuni critici anglosassoni anche la nascita del moderno cinematografico), alla “Trilogia dell’Incomunicabilità” con Monica Vitti (“L’Avventura”, “L’Eclissi”, “La Notte”), ai capolavori internazionali come “Blow-up”, “Zabriskie Point”, “Professione: reporter”, fino alla prima visione newyorchese di un documentario ancora discusso e centrale ma raramente proiettato nella su interezza come “Chung Kuo, Cina” (1972) che sollevò la “cortina di ferro” sulla Cina della Rivoluzione Culturale, e ai ritratti documentari che negli anni gli hanno dedicato Lino Micciché, Carlo Di Carlo, Enrica Fico, Gianni Massironi . “Il Deserto Rosso” del 1964 con la Vitti e Richard Harris è il film del taglio del nastro alla presenza della moglie di Antonioni, Enrica Fico. Al MoMA è arrivato in una nuova versione restaurata digitalmente in 4K da CSC – Cineteca Nazionale e Luce-Cinecittà.
E, dulcis in fundo, all’Istituto Italiano di Cultura è stato presentato il libro di Carlo Di Carlo “My Antonioni”. Il collaboratore fondamentale di una vita e amico di Antonioni scomparso nel 2016 ha realizzato una una “autobiografia” confezionata attraverso parole, dichiarazioni, interviste, brani di conversazioni del regista. L’edizione italiana, intitolata “Il mio Antonioni”, sarà pubblicata da Istituto Luce Cinecittà e Cineteca di Bologna.
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