Ieri in conferenza stampa a Roma è stato presentato il programma della 74. Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Tanti i titoli in concorso e non, ve ne segnialiamo alcuni a testimonianza della variegata proposta di quest’anno del Festival:
Gatta Cenerentola il film d’animazione italiano di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone in Concorso nella sezione “Orizzonti”. Cenerentola è cresciuta all’interno della Megaride, un’enorme nave ferma nel porto di Napoli da più di 15 anni. Suo padre, ricco armatore della nave e scienziato, è morto portando con sé nella tomba i segreti tecnologici della nave e il sogno di una rinascita del porto. La piccola vive da allora all’ombra della temibile matrigna e delle sue perfide sei figlie. La città versa ora nel degrado e affida le sue residue speranze a Salvatore Lo Giusto, detto ‘o Re, un ambizioso trafficante di droga che, d’accordo con la matrigna, sfrutta l’eredità dell’ignara Cenerentola per fare del porto di Napoli una capitale del riciclaggio. La nave, infestata dai fantasmi-ologrammi di una tecnologia e di una storia dimenticate, sarà il teatro dell’intera vicenda e metterà in scena lo scontro epocale tra la miseria delle ambizioni del presente e la nobiltà degli ideali del passato. Il futuro della piccola Cenerentola e della povera città di Napoli sono legati ad uno stesso, sottilissimo, filo.
Una Famiglia, in concorso, di Sebastiano Riso – che ha dichiarato “Sono veramente onorato di essere in concorso a Venezia, un festival che ha una storia così importante, che ha ospitato i registi e gli attori più grandi del cinema contemporaneo. E sono felice di poter condividere questa esperienza con i miei attori. Sul set la storia ci ha molto coinvolto tutti dal punto di vista emotivo, Micaela ha fatto un grandissimo lavoro sul suo personaggio e mi emoziona l’idea di essere parte, con lei, con tutti loro, di una competizione così prestigiosa.” – Con Micaela Ramazzotti, Patrick Bruel, Pippo Delbono, Fortunato Cerlino, Marco Leonardi, Matilda De Angelis, Ennio Fantastichini. Vincent è nato cinquant’anni fa vicino a Parigi, ma ha tagliato ogni legame con le sue radici. Maria, più giovane di quindici anni, è cresciuta a Ostia, ma non vede più la sua famiglia. Insieme formano una coppia che non sembra aver bisogno di nessuno e conducono un’esistenza appartata nella Roma indolente e distratta dei giorni nostri, culla ideale per chi vuole vivere lontano da sguardi indiscreti. In più, Vincent e Maria sono bravi a mimetizzarsi: quando prendono il metrò, si siedono vicini, teneramente abbracciati. A volte cenano al ristorante, più interessati a guardarsi negli occhi che al cibo nei loro piatti. Quando tornano a casa, fanno l’amore con la passione degli inizi, in un appartamento di periferia che lei ha arredato con cura. Eppure, a uno sguardo più attento, quella quotidianità dall’apparenza così normale lascia trapelare un terribile progetto di vita portato avanti da lui con lucida determinazione e da lei accettato in virtù di un amore senza condizioni. Un progetto che prevede di aiutare coppie che non possono avere figli. Arrivata a quella che il suo istinto le dice essere l’ultima gravidanza, Maria decide che è giunto il momento di formare una vera famiglia. La scelta si porta dietro una conseguenza inevitabile: la ribellione a Vincent, l’uomo della sua vita.
Barbiana ’65, il documentario-evento in prima mondiale: il film su don Lorenzo Milani e i suoi ragazzi, nato dal recupero del materiale girato da Angelo D’Alessandro nel dicembre 1965 nella scuola di Barbiana, ritrovato dal figlio Alessandro dopo la morte del padre. D’Alessandro era stato l’unico a ricevere da Lorenzo Milani il permesso di riprendere lui e la sua scuola. È l’unico documento esistente con don Milani in scena. È lo stesso don Lorenzo che narra, che parla, che spiega.
Ammore e Malavita, in concorso, dei Manetti bros. che hanno simpaticamente dichiarato: “Onorati, emozionati ma anche molto spaventati. Non siamo abituati a giocare ad un livello così alto visto che finora abbiamo navigato nel rassicurante confort degli outsider. Ma affrontiamo con entusiasmo questa nuova avventura convinti che il nostro film abbia le spalle più larghe delle nostre! Speriamo però che Venezia ci accetti come siamo visto che non possediamo camicie adatte!”