Un debutto sul grande schermo, a metà degli anni ’70, con Rabbit Test di Joan Rivers ha catapultato Michael Keaton nell’Olimpo di Hollywood rendendolo uno dei volti simbolo del cinema a stelle e strisce. Da ‘Beetlejuice’ diretto da Tim Burton al fianco di Winona Ryder al Batman di Tim Robbins, Keaton, ha attraversato gli anni ’90 tra commedie, drammi ed action. Michael John Douglas, questo il suo vero nome dell’attore, compie oggi sessantacinque primavere, metà delle quali trascorsi tra un set e l’altro.
Al successo è però seguita una lunga parentesi di ruoli minori in film di basso profilo che ne hanno offuscato la stella per più di qualche anno. È grazie al regista messicano Alejandro González Iñárritu e al suo ‘Birdman’ che per Michale Keaton si apre una nuova e florida stagione cinematografica che l’ha portato ad ottenere una candidatura agli Oscar per il ruolo di Riggan Thomson, attore sul viale del tramonto a Hollywood in cerca di riscatto nei teatri di Broadway.
La riprova è in un’altra pellicola Premio Oscar, ‘Il Caso Spotlight’, che l’ha visto protagonista di un cast corale affiancato da Mark Ruffalo, Liev Schreiber, Rachel McAdams, Stanley Tucci e John Slattery. Un successo unanime di pubblico e critica che l’ha portato, lo scorso luglio, ad ottenere la sua stella sulla celebre Walk of Fame della città californiana. E se nel 2014 Eddie Redmayne gli soffiò l’ambita statuetta d’oro da sotto il naso per la sua interpretazione ne ‘La Teoria del Tutto’, già si mormora di una nuova candidatura per la sua prova in ‘The Founder’, pellicola diretta da John Lee Hancock e incentrata sulla vera storia dell’imprenditore Ray Kroc e la sua acquisizione di McDonald’s.