“Sto lavorando alla scrittura del mio prossimo film, sarà una sorta di diario fantastico sulla scia dei precedenti e lo girerò nel 2017. Non ho ancora progetti invece come attrice e questo mi manca. Tra i registi italiani amo Sorrentino e tutto quello che fa con Toni Servillo”. Valeria Bruni Tedeschi, ‘attrice dell’anno’ all’Ischia Global fest premiata per le sue interpretazioni de ‘La pazza gioia’ di Paolo Virzì e di ‘Ma Loute’, di Bruno Dumont (“che si vedrà presto in Italia, sto per iniziare il doppiaggio”) racconta il suo momento felice e di grande popolarità.
“Virzì è uno dei registi che hanno dato una svolta alla mia vita artistica e personale – dice – donandole una apertura diversa, insieme a Ozon e Calopresti”. Valeria Bruni Tedeschi in trent’anni di carriera ha interpretato più di 60 film, diretta da i più grandi registi francesi da Patrice Chèreau a Bernard Blier, Claude Chabrol, e dagli italiani Bertolucci e Bellocchio. “Tutti i grandi maestri mi hanno lasciato qualcosa sia come regista che come attrice. Il personaggio di Beatrice e quello del ‘Capitale umano’ nei film di Virzì hanno dato ampiezza alla mia recitazione. Non ho fatto studi sulla bipolarità per interpretare ‘La pazza gioia’, ma ho lavorato in profondità su me stessa – racconta ancora – mandando in vacanza il mio super io. I premi, certo, fanno piacere ma anche un po’ mi angosciano perché li associo al passato, invece a me piace pensare al futuro e ai nuovi incontri. Un festival come Ischia Global e’ importante per questo, sono molto felice di avere incontrato ad esempio Gabriele Mainetti. Per accettare un progetto deve avere un senso e come è noto adoro lavorare con amici e in famiglia. Mi è piaciuto molto, ad esempio, portare a teatro mia madre nel ruolo appunto di mia madre”.