In Cina, la sezione iBooks e Film dell’iTunes Store sono state chiuse d’imperio dall’Amministrazione Cinese della Stampa, Pubblicazioni, Radio, Film e Televisioni.
Ancora non è chiaro cosa sia accaduto, ma all’improvviso l’agenzia governativa cinese che controlla stampa, radio e televisioni ha imposto ad Apple la sospensione dei servizi di vendita dei film e dei libri.
L’imposizione arriva a sei mesi di distanza dal lancio ufficiale dei servizi, e ovviamente Apple spera di poter “rendere nuovamente disponibili libri e film ai clienti in Cina il più presto possibile”.
Nel mese di febbraio sono state annunciate nuove regole dal Sapprft e dal Ministero dell’Industria e dell’Information Technology, che ha introdotto nuove norme che limitano i media online stranieri e le joint venture on-line. Le regole sono entrate in vigore il mese scorso.
Al fine di operare in Cina, le imprese straniere sarebbero tenute a utilizzare i server situati in Cina e fornire il cosiddetto accesso ‘backdoor’ per i servizi di sicurezza della Cina. Apple recentemente si è rifiutata di rivelare il proprio codice per contribuire a sbloccare un iPhone che poteva essere utile in un’indagine terroristica.
La chiusura di Apple e le recenti aggiunte normative sembrano essere in linea con un crescente clima di restrizione dei media in Cina. Inoltre vi è un crescente impiego di soluzioni tecniche e legali per reprimere il dissenso.
La Cina opera già in uno degli ambienti online più restrittive al mondo e dà lavoro a decine di migliaia di censori per operare ciò che è soprannominato “The Great Firewall of China”.
Al World Forum Internet nel mese di dicembre, Xi Jinping ha presentato una visione diversa del cambiamento globale on-line. Mostrando una versione di Internet con caratteristiche cinesi, ha detto che tutti i paesi sono liberi di regolare il Web nel loro territorio come meglio credono. Un tratto distintivo della presidenza di Xi Jinping è stata una diffusa campagna anti-corruzione. Questo, e il rallentamento dell’economia hanno inevitabilmente fatto irritare alcune parti della società cinese.