Il Festival del film Locarno, in collaborazione con il Deutsches Filminstitut, torna a volgere il suo sguardo verso una cinematografia vicina, letta in una sua pagina non sufficientemente conosciuta. La 69a edizione ripercorrerà infatti quel cinema che all’indomani della seconda guerra mondiale ebbe luogo nella neonata Repubblica Federale Tedesca e che riscosse un grande successo di pubblico per poi essere rapidamente lasciata da parte con l’arrivo del Giovane Cinema Tedesco a metà degli anni ’60.
La retrospettiva, curata da Olaf Möller e Roberto Turigliatto, e frutto di un lungo lavoro di ricerca, si pone il compito di portare a nuova luce una produzione cinematografica di grande interesse, tanto per i suoi aspetti culturali e le sue modalità produttive quanto per i valori delle singole opere, realizzate in un contesto molto più cosmopolita di quanto non si ritenga generalmente. A fianco di registi noti come Fritz Lang e Robert Siodmak, che rientrano in patria a girare gli ultimi film della loro carriera, e di registi stranieri che transitano in Germania, il programma metterà in evidenza un corposo gruppo di titoli capaci di ridare voce a registi che hanno modulato la pratica dei generi in modo originale e innovativo, come tra gli altri Géza von Radványi, Harald Braun e Peter Pewas. Pur concentrandosi sulla produzione della Repubblica Federale, con i suoi maestri riconosciuti come Helmut Käutner e Wolfgang Staudte, la retrospettiva presenterà anche alcuni film coevi della Repubblica Democratica, prodotti dalla DEFA, che trattano tematiche particolarmente delicate ed evitate dunque dalle produzioni locali. Completa il programma una serie di opere che esploreranno generi sovente ai margini dello spettro come l’animazione, il documentario, l’avanguardia, il film sperimentale, dando il quadro di una cinematografia molto più ricca e variegata di quanto la tradizione crede.
Carlo Chatrian, Direttore artistico del Festival del film Locarno: “Pur essendo cresciuto con il cinema delle nouvelles vagues e apprezzando la ventata di novità che hanno portato, penso sia opportuno tornare a guardare il cinema degli anni Cinquanta con uno sguardo libero da facili pregiudizi e considerarlo nel suo giusto valore. Il cinema della Germania dell’Ovest, a cui dedichiamo questo percorso, è un ottimo esempio di un’arte troppo velocemente rifiutata, considerandola come un puro prodotto commerciale. “Amato e rifiutato” mostra invece la varietà e ricchezza di un cinema che non solo ha segnato una generazione in cerca di ricostruzione d’identità ma capace anche di lasciare le sue impronte sulla prassi odierna, come i recenti film di Petzold e Graf testimoniano.”
La Retrospettiva è realizzata in collaborazione con il Deutsches Filminstitut, Frankfurt am Main, e con la partecipazione della Cinémathèque suisse e di German Films. Al Deutsches Filminstitut si deve anche la pubblicazione del libro, edito in inglese e tedesco, che accompagnerà il programma. Il poliedrico volume, curato da Olaf Möller e Claudia Dillman, direttrice del Deutsches Filminstitut, commenta e approfondisce le tematiche trattate nella Retrospettiva.
Il progetto vede coinvolte numerose e prestigiose istituzioni svizzere e straniere che assicureranno una circuitazione che farà viaggiare il cinema tedesco fino al 2017. Fra le istituzioni già confermate, in Svizzera la retrospettiva circuiterà alla Cinémathèque suisse di Losanna, al Filmpodium di Zurigo e al cinema Rex di Berna; in Germania oltre al Deutsches Filmmuseum di Francoforte, il programma sarà visibile al Zeughauskino di Berlino, al Filmmuseum Düsseldorf, al Metropolis Kino di Amburgo e al Caligari FilmBühne di Wiesbaden; in Portogallo alla Cinemateca Portuguesa, mentre in Italia al Museo Nazionale del Cinema di Torino e al Festival I Mille Occhi di Trieste. Il viaggio si concluderà nel 2017 con i passaggi al Film Society of Lincoln Center di New York e alla National Gallery of Art di Washington.
La 69a edizione del Festival del film Locarno si terrà dal 3 al 13 agosto 2016.