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'Madre acqua', riscoprire Sergio Atzeni vent’anni dopo

La Cineteca Sarda presenta il documentario sullo scrittore del regista Daniele Atzeni. [di Elisabetta Randaccio]

'Madre acqua', riscoprire Sergio Atzeni vent’anni dopo
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27 Ottobre 2015 - 08.54


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Dopo le prime proiezioni estive, è stato presentato a Cagliari, nella Cineteca Sarda, Madre acqua, il documentario del regista Daniele Atzeni sullo scrittore Sergio Atzeni, di cui, quest’anno, ricorre il ventennale della morte. L’autore sardo, ha messo in evidenza, però, come il progetto “sia stato ideato almeno dal 2008, ma sono occorse vicissitudini produttive che hanno portato a girare il film nel 2013 e a concluderlo, con l’apporto del finanziamento della Regione Sardegna, nel 2015.

”Madre acqua, non è, dunque, un film “d’occasione” e gli spettatori che hanno affollato la sala della Cineteca, hanno, ancora una volta, dimostrato il grande interesse per lo scrittore di Bellas mariposas, il quale, come afferma in un’intervista presente nel lungometraggio

Rossana Copez, è stato un apripista per la nuova narrativa isolana nonché uno narratore di grande originalità stilistica, capace di parlare della sua terra oltre qualsiasi luogo comune, con accenti realistici, ma anche fortemente onirici, senza concedere nulla al sentimentalismo e alla nostalgia, con uno sguardo di osservatore acuto nel registrare lingua, comportamenti, mutazioni antropologiche, soprattutto della sua Cagliari.

Il documentario di Daniele Atzeni, introdotto nella serata alla Cineteca dal direttore del Centro Antonello Zanda e presentato da Gigliola Sulis, che ha dedicato la maggior parte dei suoi studi, a partire dalla sua tesi di laurea, proprio all’opera di Sergio Atzeni, è rigoroso nello svolgimento e riesce a ovviare al complesso problema dell’esiguità di documenti audiovisivi sullo scrittore sardo con l’uso intelligente del materiale di repertorio e con un’impostazione adeguata delle interviste ai testimoni. Infatti, il regista, supportato dallo staff della Cineteca che si occupa della conservazione del film di famiglia (in primis Martina Mulas, la quale ha realizzato il lavoro di cernita delle immagini per Madre acqua), ha scelto alcuni frammenti di opere amatoriali per ricostruire il contesto storico, ma pure emozionale di quegli anni così importanti per il cambiamento sociale, non esclusivamente in Sardegna.

Oltre a brevi e rare immagini del padre di Atzeni, Licio, ripreso durante un comizio nel capoluogo sardo, commentano il parlato delle interviste, fotogrammi di manifestazioni con una presenza straordinaria di giovani, concerti di piazza, riprese delle vie storiche della città, confusione e animazione nella sezioni del Pci prima e dopo le elezioni.

Il mondo, ritratto da semplici cineamatori, si adatta perfettamente alla giovinezza di Sergio Atzeni, di cui restano, di quel periodo, alcune fotografiche iconiche e, durante la serata, si è scoperto, come il loro autore sia il professore Giuseppe Marci, amico dello scrittore del Figlio di Bakunin, a cui ha dedicato interventi e testi critici (assai bello rimane ancora Sergio Atzeni a lonely man). Il docente universitario ha raccontato come le foto di Atzeni siano state scattate durante una gita, a conclusione di una campagna elettorale faticosa, dove nell’attacchinaggio di manifesti e striscioni, erano stati “assistiti” da alcuni portuali, di cui il futuro scrittore “beveva i racconti, narrati con una lingua cagliaritana straordinaria e colorita”, quella che ritornerà nelle parole dei personaggi di alcuni suoi libri.

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