Erano gli anni 80, gli albori dei videogiochi. Era l’epoca degli Atari, delle prime console e ai videogiochi nei bar accanto ai flipper. La nostalgia di quel tempo nuovo e magico, ha fatto diventare trend il retrogaming. Chris Colombus ‘Pixels’ lancia il film Columbia in sala da Warner Bros il 29 luglio, in anteprima il 24 a Giffoni e il 25 in 300 sale italiane. L’America è recentemente assediata. I teneri protagonisti dei videogiochi si trasformano in perfidi alieni.
Si tratta di una commedia: il presidente degli Stati Uniti d’America (Kevin James) sovrappeso e in calo nei sondaggi, è un ex compagno di pomeriggi ai videogiochi di un super asso del gaming, uno che ai suoi tempi gli alieni di Galaga se li beveva a fotoni. Ora il campione in questione (Adam Sandler) aggiusta tristemente i televisori, ma il suo momento di gloria è arrivato. Lui e una squadra male assortita di nerd mai cresciuti, compreso un baro del gaming tirato fuori per l’occasioni dal carcere di sicurezza, sono pronti a servire l’America. L’eterno refrain dell”arrivano i nostri’ si aggiorna: non più cowboy ma videogiocatori.
Chris Columbus, il regista di Mamma ho perso l’aereo, di Harry Potter e di Percy Jackson e Una notte al museo, dirige la macchina da presa in una commedia divertente: “Leggendo lo script di Pixels l’ho trovato talmente unico ed originale, che non potevo non farlo. Mi è piaciuta molto l’idea della commedia mista all’azione, scorgendo l’opportunità di realizzare quel che fin dai tempi di Harry Potter non ho potuto. Mi ha permesso di spingere la commedia, per quanto possibile, ma anche di creare un film intriso d’azione ed avventura”. Il regista punta sul lato nostalgico degli spettatori: “Questo film porterà gli spettatori indietro negli anni ’80 in modo nostalgico ed evocativo”. I protagonisti ‘pixelati’ sono come un all-star team degli anni ’80: Pac-Man, Donkey Kong, Centipede, Galaga, Frogger, Q*bert e Space Invaders, tra i tanti. Columbus si è cimentato in questo film , per la versatilità, si tratta di un film rivolto a un pubblico variegato, di tutte le età: “Naturalmente, i genitori ricorderanno di aver giocato con questi videogames nelle sale giochi, ed i loro figli saranno altrettanto stupiti dai personaggi: nel film ci sono un centinaio di battute familiari ai genitori, ed un altro centinaio adatte ai loro figli”.
Oltre al lato ironico della commedia, il regista sente la necessità di interpretare un’epoca che ha segnato un pò tutti. “Aleggia una grande nostalgia di questi giochi, e degli anni ’80 in particolare. L’ho percepita varie volte, parlando anche con i ragazzi del college del loro film preferito, I Goonies. Quell’epoca è rimasta nel cuore di tutti”.