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Max Handelman presenta Pitch Perfect 2

Il produttore de 'Il mondo dei replicanti' e marito della regista Elizabeth Banks presenta il film che in due settimane negli USA ha incassato circa 100 milioni di dollari

Max Handelman presenta Pitch Perfect 2
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25 Maggio 2015 - 13.11


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A dispetto della mancanza di grandi Star, Pitch Perfect 2 (distribuito a partire da giovedì 28 maggio da Universal Pictures) arriva in Italia sulla scorta di un ottimo successo americano.
In due settimane, infatti, ha incassato circa 100 milioni di dollari. Ne parliamo con il produttore Max Handelman, marito della regista e attrice Elizabeth Banks.

Pitch Perfect 2 è un film complesso: centinaia di attori, coreografie, canzoni, musica…

Un film non facile girato in poco tempo e senza potere commettere errori. Non abbiamo avuto alcun reshooting e ne siamo orgogliosi. Abbiamo lavorato duro facendo molte prove per circa un mese. Alla fine gli attori e le attrici erano molto preparati. E questo ha funzionato molto bene sullo schermo.

Quanto è stato importante per lei raggiungere un pubblico, soprattutto, femminile?

Il pubblico femminile rappresenta un mercato in genere trascurato da Hollywood a dispetto di un’evidente domanda crescente. Solo negli ultimi anni Bridesmaids, Hunger Games e il prossimo Wonder Woman hanno puntato a questo segmento, ovviamente oltre a noi.

Quali film intendete produrre?

Io ed Elizabeth vogliamo dedicarci soprattutto a pellicole commerciali, distribuite dagli Studios a livello globale. A noi interessano in particolare gli spettatori teenager, ma non faremo solo commedie.

Avete anche qualche progetto televisivo?

Sicuramente ci stiamo lavorando e si tratta di prodotti sempre nello stesso segmento: ovvero commedie di mezz’ora. Noi puntiamo al pubblico americano, mentre in campo cinematografico il nostro sguardo è un po’ più ampio.

Quale è la vostra considerazione del mercato internazionale?

Senza dubbio nel mercato cinematografico il Box Office internazionale acquista sempre maggiore importanza. Noi produttori che vogliamo dedicarci a storie americane, dobbiamo confrontarci con la sfida di dovere parlare con un pubblico sempre più vasto. In futuro le nostre produzioni dovranno sempre più tenerne conto. Grazie a Netflix possiamo conoscere quello che funziona meglio nel resto del mondo e per questo motivo nel nostro film abbiamo preso un’attrice di cui ci siamo innamorati guardando Borgen in televisione, ovvero l’attrice danese Birgitte Hjort Sorensen.

Come è lavorare con sua moglie?

La nostra forza sta nell’essere complementari: andiamo d’accordo e lei è sempre sotto i riflettori, mentre io preferisco una posizione più defilata. Io costruisco le strategie e lei le esegue offrendo il suo punto di vista. Siamo un team affiatato.

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