@marco_spagnoli
E’ singolare come Tomorrowland, futuribile apologo ecologista diretto dal regista de Gli Incredibili, Ratatouille e Il gigante di ferro Brad Bird, sia in realtà un family movie un po’ retrò, più vicino alla produzione Disney degli anni Settanta e Ottanta che ai recenti blockbuster. Un film che guardando al futuro sul piano narrativo, sia, invece, sotto il profilo commerciale destinato ad un numero di spettatori particolarmente ampio, perché in grado di semplificare (ma non di annacquare…) tematiche ecologiste particolarmente rilevanti e interessanti.
Un film d’avventura che richiama alla mente le pellicole di qualche decennio fa, per un racconto scritto dall’autore di Lost, Damon Lindelof insieme allo stesso regista.
Futuro e passato, dunque, coincidono idealmente in questa produzione dello Studio hollywoodiano, in cui troviamo un George Clooney volutamente invecchiato nei panni di un ex bambino prodigio che sembra avere perso la speranza nel futuro e che, invece, incontra sul suo cammino una ragazzina che, come lui, nutre il desiderio di salvare il mondo.
Tra robot e una città misteriosa dove la tecnologia è al servizio delle persone diventando l’incarnazione del sogno di Walt Disney di un mondo salvato e regolato dalla scienza e dal bene, Tomorrowland è un film per famiglie puro con una forte virata verso la fantascienza, ma – certamente – per spirito e struttura narrativa, appartenente al genere dei family movies di un’altra epoca.
Una vera scommessa quella di portare nelle sale un film così, con la possibilità di entusiasmare gli spettatori di diverse età, in un racconto tipicamente disneyano dove i ragazzini salvano il mondo perché riescono a vedere ciò che gli adulti non riescono più a capire.
Nonostante l’azione, infatti, Tomorrowland richiama alla mente film come I Goonies e altre narrazioni del genere in cui il linguaggio, la violenza e tutto il resto sono portati ad un livello accettabile e ‘per tutti’.
Un’idea interessante, soprattutto , in un momento in cui il cinema d’animazione è diventato il genere per famiglie per eccellenza e dove i family movie di successo come I Pirati dei Caraibi hanno letteralmente sbancato i botteghini.
In questo senso senso anche se Tomorrowland è una produzione ad alto budget, il suo essere puramente disneyana, la sua durata accettabile per i bambini anche un po’ più piccoli, il suo spirito avventuroso, la regia, il cast e anche il valore del suo tema ecologista, lo propongono come un unicum sul mercato internazionale per un’uscita estiva destinata a tutti gli spettatori dai quattro – cinque anni in sù.
Un apologo, quindi, buonista, ma al tempo stesso un’avventura pura con momenti altamente spettacolari.