Emigrazione e Nuovo Mondo: ecco 'L'altra Heimat'

Il nuovo capitolo della saga di Edgar Reitz arriva nelle sale italiane dal 31 marzo all'1 aprile 2015.

Emigrazione e Nuovo Mondo: ecco 'L'altra Heimat'
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24 Marzo 2015 - 11.26


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Dopo il grande successo raccolto alla 71esima Mostra del Cinema di Venezia e al Toronto Film Festival approda nelle sale italiane, l’ultimo capitolo della saga di “Heimat” del regista Edgar Reitz. Il film, apprezzato dalla critica, sarà nelle sale dal 31 marzo all’1 aprile 2015. Gli undici episodi realizzati negli anni ’80 sono diventati ormai una saga di culto cinefilo e riconosciuti come emblema di quel Nuovo Cinema Tedesco che ha prodotto le opere visionarie di Herzog e i capolavori di Fassbinder.

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“L’Altra Heimat. Cronaca di un sogno” è una sorta di prequel e nonostante arrivi a 30 anni dal primo episodio, ripropone tutti gli stessi archetipi: dalla durata (230 minuti) al bianco e nero. Reitz, con una potente e capace abilità narrativa, tiene incollato allo schermo lo spettatore per così tanto tempo.

Dopo essersi fermato nel 2006 con Heimat (parola tedesca che indica la casa o il luogo natio), il regista torna indietro nel tempo fino al 1843, sempre nell’immaginaria cittadina Schabbach, dove la famiglia Simon lavora e lotta contro la morte e dove il figlio Jakob fugge dalla fatica quotidiana immergendosi nei libri e nel sogno di un Nuovo Mondo. Lo stesso sogno che accompagna la grande emigrazione di migliaia di europei nell’America del Sud, nel tentativo disperato di sottrarsi alle carestie, alla povertà e al dispotismo che dominavano i loro paesi perché, come recita il loro motto, “Qualunque sorte è migliore della morte”.

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“Il tempo che ci separa dagli eventi di questa storia – ha spiegato il regista – è di appena 160 anni, ma si è trattato di un viaggio in una Germania molto diversa e quasi completamente dimenticata, in un paese sfigurato da una miseria opprimente. Occorre un grande sforzo d’immaginazione per capire che meno di un secolo e mezzo fa gli abitanti del nostro erano costretti a sbarcare il lunario in condizioni incomparabili con quelle di qualsiasi luogo del mondo odierno. A partire da Schabbach ci siamo esercitati a osservare la vita contemporanea con gli occhi di un estraneo ed è stato terribile vedere quanto apparissero di colpo apocalittici il consumismo, l’egocentrismo e le pretese esagerate della nostra società frammentata. Di fatto, uno degli effetti di Die andere Heimat è forse quello di indurre il pubblico a fermarsi per un istante e a vivere il diverso ritmo che permetteva ai nostri antenati di sopravvivere. In fondo, potrebbe essere ancora quello il vero ritmo del nostro cuore”.

L’altra Heimat. Cronaca di un sogno – Trailer
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