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Oscar Luncheon: il pranzo di tutti i nominati

Consueto pranzo prima della cerimonia di consegna degli Oscar con tutti i candidati alla statuetta: assente Milena Canonero, unica italiana in corsa.

Oscar Luncheon: il pranzo di tutti i nominati
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3 Febbraio 2015 - 11.10


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Il 22 febbraio saranno consegnati al Kodak Theater di Los Angeles i premi Oscar. La macchina per arrivare alla consegna dei premi però si è già messa in moto, fin dal giorno in cui sono state annunciate le [url”nomination ufficiali”]http://giornaledellospettacolo.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=79062&typeb=0&15-01-2015–Oscar-2015-annunciate-le-nomination[/url]. Come da tradizione, a venti giorni dalla cerimonia si è svolto l’Oscar Luncheon, il pranzo a cui sono invitati i candidati alla mitica statuetta.

Tra veterani, Clint Eastwood, Reese Whiterspoon, Julianne Moore, Keira Knightley, Mark Ruffalo erano presenti anche i debuttanti Eddie Redmayne e Patricia Arquette, che con una buona dose di ironia ha dichiarato: «Spero di non svenire il giorno degli Oscar, mi sento come un bambino a Disneyland. È surreale, continuo a ripetermi se è proprio vero, perchè tendo a pensare di essere in un sogno. Non ho mai fatto scelte per ricevere premi nella mia carriera, ma ora, a 46 anni ne sono proprio contenta».
[url”Redmayne”]http://giornaledellospettacolo.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=76981&typeb=0&Eddie-Redmayne-La-teoria-del-tutto-e-l-amore-[/url] ha vinto anche un Golden Globes con [url”La teoria del tutto”]http://giornaledellospettacolo.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=78981&typeb=0&13-01-2015–La-teoria-del-tutto-quando-il-sentimento-vince-sulla-ragione[/url] e, durante l’Oscar Luncheon, ha rivelato: «Misi la statuetta nel trolley ma mi fermarono alla sicurezza, in aeroporto. ‘Cos’è quella cosa di metallo?’, mi chiese l’addetta ‘Sembra un premio… È un premio? È vero?’, ed io, un pò intimidito: ‘Eh, sì, credo proprio sia vero».

Assente al pranzo Meryl Streep, che giunta alla 19esima nomination, ha preferito saltare la pre-cerimonia. Mancava anche la costumista [url”Milena Cnonero”]http://giornaledellospettacolo.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=79090&typeb=0&Chi-e-Milena-Canonero-l-unica-italiana-in-corsa-per-l-Oscar[/url], in corsa per il film “Grand Budapest Hotel” di Wes Anderson e unica italiana che può sperare di portare a casa un Oscar nel 2015.

Steve Carrell, nominato agli Academy Awards come miglior attore non protagonista per the Foxcatcher, ha rivelato: «Sarebbe bello potervi dire che il giorno delle nomination mi ha svegliato una telefonata che mi annunciava che ero candidato. Ma non è vero: alle 5 di mattino ero ben sveglio e davanti alla tv. Quando ho sentito il mio nome sono corso verso la camera da letto, da mia moglie, credevo che lei almeno dormisse e invece anche lei aveva visto tutto, e stava correndo verso di me, ci siamo incontrati sulle scale e abbiamo urlato e saltato per dieci minuti».

Julianne Moore, alla sua quarta candidatura, ha voltuo invece soffermasi sul sull’Alzheimer, malattia centrale nel film Still Alice, per il quale è candidata: «Non c’è cura per l’Alzheimer, non ci sono sopravvissuti, ma avere l’Alzheimer non è solo morire, è vivere attraverso la malattia, con un pensante senso di vergogna addosso. Ho avuto tanti segni di gratitudine dai malati e dalle loro famiglie perchè finalmente se ne è parlato al cinema». La francese Marion Cotillard ha parlato invece della sua prima esperienza con gli Oscar, sette anni fa: «La prima volta che venni a Los Angeles fu per girare la scena finale de La vie en Rose. Il giorno che tornai in Europa ebbi un pensiero: ‘Qualcosa qui mi sta aspettandò pensai, e me ne vergognai. Era un pensiero stupido. Ma fui nominata all’Oscar per quel film, quindi, dopo un anno, ebbi la conferma che quel mio sentire era, alla fine, giusto». Ed ora è arrivata la seconda candidatura: «Una carriera americana mi è sempre parsa impossibile, ma mi sento molto grata per come sono stata accolta qui».

Sorridi, batture e ricordi, hanno caratterizzato questa speciale pre-cerimonia degli Oscar, dove tutti – almeno fino ad oggi – possono dirsi vincitori dell’ambita statuetta.

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