L'italiano medio per Maccio Capatonda | Giornale dello Spettacolo
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L'italiano medio per Maccio Capatonda

Si tratta di una commedia satirica-demenzial-surreale, con cui il comico Maccio Capatonda debutta al cinema, come regista e protagonista.

L'italiano medio per  Maccio Capatonda
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22 Gennaio 2015 - 19.21


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E’ vegano ambientalista, paladino del riciclo, ma poi trasformato da una pillola che gli fa usare solo il 2% del suo cervello diventa un coatto, volgare, ignorante perfetto concorrente per il talent Mastervip.

Si tratta di una commedia satirica-demenzial-surreale,il comico Maccio Capatonda con Italiano Medio debutta al cinema, come regista e protagonista.

Il film, uscirà il 29 gennaio in 400 copie con Medusa “il mio italiano sta tra l’impegnato e lo scarto della società, è un eroe furbo” spiega Capatonda.

Ha esordito con “Mai dire…” della Gialappàs, con i suoi finti trailer comici, è diventato un idolo pop televisivo e del web con 15 milioni di visualizzazioni su you tube.
“Ho molta voglia di riportare in voga una comicità fatta di personaggi, ma sempre inquadrati in una storia, come faceva Verdone. È un mio mito, insieme a Benigni, Troisi, Frassica, Cipri e Maresco. A livello comico sono cresciuto con gli italiani. Degli americani mi ritrovo soprattutto nella comicità di certi cartoni, come i Simpson e Griffin e un pò in Woody Allen – dice-. Questo è un film pieno di citazioni cinematografiche, da Limitless , a Lucy di Besson, passando per Shining e Fight club”.

Il film inizia con Capatonda che interpreta Giulio Verme, ambientalista vegano, arrabbiato e depresso alla soglia dei 40 anni, in crisi con la compagna Franca (Lavinia Longhi). L’incontro casuale con “Alfonzo” da travestito di strada e tassista, gli cambierà la vita. Grazie alle pillole che gli passa l’amico, infatti, riduce l’uso del suo cervello al 2% e si trasforma, al motto di “Scopare!”, in un coatto con ciuffo posticcio.

“Il film potrebbe sembrare un insulto verso l’italiano, ma io do una visione personale e sferzante di due estremi, due macro categorie, il menefreghista e l’impegnato”. Il “non messaggio”, dice “è che in Italia vale tutto: siamo felici di andare a puttane e essere sposati, essere vegani e sfondarsi di panini al maiale. Anche se la storia non l’ho scritta pensando solo agli italiani, ma in chiave universale”.

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