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Movie Reading: l'app per un cinema accessibile a tutti

Non vedenti e sordi possono scaricarla sul cellulare e utilizzare sottotitoli o audiodescrizione. Gli ideatori: servono leggi che obblighino chi fa un film a renderlo accessibile.

Movie Reading: l'app per un cinema accessibile a tutti
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21 Settembre 2014 - 11.49


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In occasione della chiusura del progetto europeo Adlab, che ha lo scopo di stilare una serie di linee guida e di standard per le audiodescrizioni dei film per non vedenti, l’incontro con Carlo Caffarella e Vera Arma, ideatori di un’app che ha aperto scenari assolutamente nuovi e rivoluzionari per quanto riguarda il modo in cui i ciechi e i sordi possono andare al cinema.

“Movie Reading è una piattaforma – spiega Caffarella – su cui carichiamo le audio descrizioni e i sottotitoli dei film. Gli utenti non vedenti e sordi possono scaricare gratuitamente la app sul loro cellulare (Iphone, Ipad, Ipod o dispositivi Android), prelevare i sottotitoli e o l’audiodescrizione del film che vogliono vedere (per alcuni film gratuitamente e per altri con costi inferiori ai due euro n.d.r.), e poi vanno al cinema col loro smartphone, sincronizzano l’app al film che stanno vedendo, e ascoltano l’audiodescrizione o leggono i sottotitoli mentre guardano il film. Durante la proiezione non è necessario utilizzare la connessione internet, e non si disturbano gli altri spettatori perché si fa uso di auricolari per quanto riguarda le audio descrizioni. In italia ci sono anche cinema che scalano il prezzo dei sottotitoli o dell’audiodescrizione dal biglietto di entrata in modo che l’utente che usa Movie Reading non paghi un centesimo di più rispetto ai normodotati.

Movie Reading si può utilizzare anche per guardare un film su Dvd o in Tv, visto che la app sincronizza la traccia coi sottotitoli o con l’audiodescrizione ascoltando l’audio del film originale, quindi poco cambia se ci si trova in un cinema o sulla poltrona di casa.
“la vera novità di questo software, che abbiamo brevettato in tutto il mondo – continua Caffarella – è che promuove l’inclusione. Un cieco o un sordo possono andare al cinema con un normodotato e utilizzare Movie Reading sul proprio cellulare mentre il film scorre sullo schermo. Non c’è bisogno di dispositivi speciali o di cinema attrezzati né si è costretti, ad esempio, ad ascoltare un film in solo audio, su un supporto CD con audio descrizione inclusa. In pratica noi abbiamo reso i sottotitoli e le audio descrizioni personali, non vendendoli più ai distributori o ai produttori dei film ma ai singoli utenti e rendendoli fruibili su dispositivi quali gli smartphone”.

Il catalogo sullo store italiano di Movie Reading, a cui si accede direttamente dall’interno della App, conta ormai più di duecento film sottotitolati e quasi una decina di audio descrizioni, con un paio di novità in arrivo. La prossima settimana, infatti, usciranno sia i sottotitoli che l’audiodescrizione di La Buca, con Sergio Castellitto e Rocco Papaleo, e il giovedì successivo quelli di Perez con Luca Zingaretti. E’ paradossale però, come spiega Caffarella, che il più alto numero di download si registri in Svezia, dove una ditta che si occupa di sottotitolaggio ha comprato il diritto di utilizzare la piattaforma anche per il loro mercato.

“All’inizio abbiamo cominciato solo con i sottotitoli – racconta Caffarella – avendo visto che dall’Unione Italiana Ciechi non c’era molto interesse a partire con le audio descrizioni. Ci dicevano: i non vedenti vanno poco al cinema, e insomma ci hanno un po’ scoraggiato. Poi però, dopo aver incontrato una piccola società americana che era interessata al nostro progetto, abbiamo iniziato a produrre anche le audio descrizioni. Il primo film audio descritto che abbiamo avuto è stato Filomena, seguito poi da La Grande Bellezza e The Wolfe of Wall Street. In pratica noi abbiamo contatti con i distributori dei film che ce li danno in anticipo, in modo che il giorno stesso dell’uscita al cinema o al massimo qualche giorno dopo, noi possiamo uscire con i sottotitoli o con l’audiodescrizione su Movie Reading. E anche qui sta un’altra novità: prima, gli unici film audio descritti erano film vecchi, non prime visioni, invece oggi con questa app possiamo restare assolutamente al passo con i nuovi arrivi nelle sale”.

Non è tutto però rose e fiori, come ammettono gli stessi ideatori della App.
“Abbiamo investito e stiamo investendo tantissimo su questo progetto – racconta Caffarella – perché non siamo ancora economicamente sostenibili. Ma ci crediamo e quindi continueremo a farlo. Se vi dico quanto io e Vera abbiamo speso personalmente nello sviluppo di questa app, sia in termini economici che di tempo, ci prendete per pazzi, stiamo parlando di centinaia di migliaia di euro. Ma io sono convinto che l’idea sia vincente e non possiamo lasciarla morire. Che poi ci faremo o non ci faremo i soldi non lo so, ci abbiamo un po’ perso le speranze, ma pretendiamo che si diffonda, pretendiamo che diventi il futuro”.

“In fin dei conti – spiega Vera Arma – è la stessa Unione Europea che parla della necessità di promuovere i sottotitoli e le audio descrizioni dei film, e la Convenzione Onu sulle Persone con Disabilità ribadisce l’importanza delle pari opportunità di accesso alla cultura. Noi quindi ci stiamo muovendo su una linea tracciata che è quella di un futuro in cui anche chi non vede o non sente possa andar al cinema e godersi un film in autonomia ma allo stesso tempo con gli amici, con la famiglia etc.. E’ importante che anche i produttori e i distributori capiscano che, su un film che costa loro cinquanta o cento milioni di Euro, i cinquecento o mille euro necessari per un’audiodescrizione non hanno nessun impatto sui guadagni che possono ricavare, anzi se portano sordi e non vedenti al cinema possono addirittura avere un impatto positivo, ma ancora non c’è questo tipo di cultura né da parte di chi i film li fa ma purtroppo neanche da parte dei potenziali utenti finali”.

Quindi, secondo Vera Arma e Carlo Caffarella, due sono le sfide da vincere se si vuole davvero avere una diffusione capillare di sottotitoli e audio descrizioni: da un lato spingere i disabili a utilizzarli, quindi ad andare al cinema, e dall’altro promuovere leggi che rendano obbligatorio o che comunque incentivino chi fa un film a renderlo accessibile e fruibile per tutti. Movie REading, oltre che in Italia e nella già citata Svezia, è già disponibile in Australia, Brasile, Francia, Germania, Spagnia, Regno Unito e USA. (
Maurizio Molinari)

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