Esercenti: positivo l’interesse di Napolitano per il cinema

Il presidente della Repubblica e il ministro Franceschini hanno sottolineato l’importanza che ha tutt’oggi la sala cinematografica

Esercenti: positivo l’interesse di Napolitano per il cinema
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17 Giugno 2014 - 17.20


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“Un’importante e preziosa conferma” è così che le associazioni dell’esercizio cinematografico Anec, Fice e Acec definiscono l’attenzione espressa dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e dal ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini, nei confronti del settore cinematografico, e della sala, nei loro interventi in occasione della cerimonia per i David di Donatello, ieri al Quirinale.
Il presidente Napolitano ha ricordato la sua passione per le sale affermando di non aver mai smesso di frequentarle, “anche da quando esistono la televisione e i dvd”.

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L’importanza della sala cinematografica, come luogo di socialità e di aggregazione, è un tema che il ministro Franceschini ha già condiviso nel corso del recente incontro con l’Agis e sul quale è ritornato ieri affermando che occorre riabituare i giovani al cinema, e in particolare al cinema in sala perché nella fruizione domestica del film si perde l’elemento della comunità. Il Ministro si è anche soffermato sull’esigenza che la stagione cinematografica, ora troppo breve, sia estesa anche ai mesi estivi.

Per salvaguardare e favorire la crescita del comparto sala, e conseguentemente di tutto il settore cinema, è necessario – affermano le associazioni dell’esercizio – che il governo intervenga, affrontando al più presto le urgenze del comparto. Tra queste, l’esigenza di destinare una quota del tax credit all’esercizio, non solo per la dotazione di impianti digitali, ma anche per la ristrutturazione e l’ammodernamento delle sale, e di riconsiderare il taglio ai crediti di imposta per la programmazione, così come la necessità di una più equa e sostenibile tassazione riguardante i tributi locali (Iuc, Tari, Tasi). Interventi che vanno fatti – aggiungono Anec, Fice e Acec – nella convinzione che il valore di uno spettacolo culturale, come nel caso del cinema, si esplica soltanto quando il pubblico ha la possibilità di fruirlo e, nel caso specifico della sala, in un contesto di aggregazione in grado di alimentare il tessuto culturale e sociale dei territori e dei centri urbani.

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